Il Paesaggista
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Cos'è la capitozzatura e cosa comporta?

Per capitozzatura s’intende una riduzione più o meno severa di tutta la chioma, di una sua parte o di un singolo ramo, in seguito della quale sull'albero rimangono monconi a cui non è assicurata l’alimentazione.

Conseguenze fisiologiche
  • L’eccessiva riduzione della chioma (sono le foglie che producono il nutrimento della pianta), obbliga la pianta a utilizzare gli amidi di riserva per ricostruire più in fretta possibile la chioma perduta, per questo motivo si crede erroneamente che la pianta risponda bene ai tagli, in realtà il suo è solo un gesto disperato per la sopravvivenza.
  • Non tutte le piante sono capaci di ricreare la chioma, le conifere infatti ci riescono solo in casi particolari e con tagli non troppo energici, ma nei restanti casi rimarranno spoglie.
  • I rami che si andranno a formare dopo una capitozzatura, vengono chiamati sostituti. Questi si originano da gemme superficiali, hanno un ancoraggio al fusto meno performante, specialmente se si sviluppano molti rami vicini.
  • La pianta non riuscirà a chiudere i grossi tagli (superiori a 10 cm di diametro), o se lo farà impiegherà molto tempo, pertanto con il tempo entreranno dei funghi che pian piano potranno creare problemi di stabilità.

Conseguenze estetiche
Gli alberi capitozzati perdono la struttura tipica della chioma, e anche se ne formano una secondaria, non sono più in grado di svilupparla con l’aspetto caratteristico della specie di appartenenza.
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Conseguenze economiche
Il costo di esecuzione di una capitozzatura è solitamente inferiore (dipende dalla quantità di materiale da smaltire) a quello di una potatura corretta, in quanto più rapida e semplice nell’esecuzione. Ma una pianta capitozzata avrà bisogno di un altro intervento di potatura già dopo pochi anni.

Per gli alberi con scopi ornamentali, la capitozzatura può essere ammessa solo in alcune casistiche, come rami di grosse dimensioni già danneggiati, contrasto con infrastrutture, piante monumentali e/o di alto valore ecologico storico e culturale che abbiano gravi problemi di stabilità che non possono essere risolti in altro modo. La legge forestale regionale delle Marche (L.R. 25/2005) prevede, per le piante protette, la richiesta di autorizzazione per eseguire eventuali capitozzature.
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Nell'immagine a sinistra si può vedere un castagno suddiviso dalla ceppaia in più fusti, la linea blu separa due metodi di manutenzione, a sinistra la pianta non ha subito interventi, a destra la pianta ha subito una severa capitozzatura, nei punti individuati dalle linee rosse. La foto è stata scattata 3/4 anni dopo l'intervento, e si nota chiaramente che la pianta ha ricreato interamente la chioma in un tempo molto breve, e che la nuova struttura ha dato origine a molti rami sostituti, che competono tra loro per la luce e si protendono verso l'alto per cercare di superarsi a vicenda, superando in altezza i fusti a sinistra non capitozzati.
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